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- Written by Il Remington della Romagna
La delusione in una macchina
Collezionisti e curiosi del mondo typewriter di tutto il mondo, oggi mi scateno (bonariamente) contro tutti quelli che vedono un’M1 e dicono: “Ah, ma sì, ce l’ho a casa pure io. La vuole?”.
Mi è capitato un siparietto simile qualche settimana fa. Assieme ad altri due colleghi mascherati ho partecipato con uno stand alla maggiore Mostrascambio d’Italia (non poteva tenersi che in Romagna altrimenti non ci sarei andato manco morto).
Tantissime persone si sono fermate al nostro banco, hanno chiesto informazioni, hanno scambiato la Mignon 2 per una “macchina a codice morse” o un telegrafo (???) e amenità simili. Poi, immancabile, è arrivato l’archetipo di colei che ti illude, che te la fa sognare e ti fa palpitare il cuore.
Indicando l’M1 e l’M20 la signorina in questione, accompagnata dal fido “moroso” che non ha proferito parola, se ne esce bellamente con questa frase: “Sì, che belle. A casa ce ne ho una uguale”. Allora io, strabuzzando gli occhi, cercando di mantenere un ipocrita self-control, con la bocca già impastata e la lingua di fuori come un pensionato al night, le replico: “Ma proprio uguale uguale?” “Sì sì – ribadisce con sicurezza lei - ha la scatola, proprio come questa. Mi dice quanto la valuta, tanto a noi dà fastidio”.
Oddio, so per certo che alla Mostrascambio c’è il servizio infermieristico e quindi l’extrasistole che mi sta attanagliando forse non sarà fatale.
La frase magica, l’ha pronunciata lei, mi dice quanto la valuta tanto a noi dà fastidio, quello che ogni collezionista vorrebbe sempre sentire. Mi riprendo dallo shock e, con non-curanza, le dò il mio bigliettino dicendo: “Guardi, quando vuole mi chiami, o mi mandi una mail o direttamente una foto. Sa, ne abbiamo tante, non sappiamo dove metterle, però, per una bella ragazza come lei, un’eccezione si può fare”.
Molto gentilmente la ragazza dice che mi scriverà dopo 15 giorni, quando tornerà a casa dei genitori. E passano così i 15 giorni più sublimi della vita da collezionista. Già mi vedo nuotare (un po’ come Zio Paperone nuotava nei dollari del Deposito) fra M1 ed M20 complete di coperchio. Già mi vedo a casa della ragazza a contrattare, a rialzare sull’M1 a colpi di 100 euro alla volta. “Ma sì, ce la paghi 500 euro”… “Ma no, signorina, che dice, gliene darò 600” … “Ma davvero”? “Ma no, gliene do 700, oggi sono generoso…”. Insomma, la ragazza era stata chiara, la sua era uguale a quella e poco importa se fosse stata una M20, andava bene lo stesso!!!
Passano i giorni e, finalmente, un sabato pomeriggio arriva un messaggio al cellulare. “Ciao, vuoi che ti mandi le foto?”. “Eccavoli sìììììììììììì, sono 15 giorni che non ci dormo” penso, ma in realtà le scrivo col distacco della regina d’Inghilterra di fronte a un Kebab gestito da pachistani: “Ah, ma chi sei? Ah, sì, ricordo, ciao… Bè, fai tu, sì sì, con calma, quando hai tempo, non c’è fretta…” le scrivo fissando con occhi pallati il cellulare per le successive due ore.
Poi arrivano le foto… … Mmhmmm, no, deve esserci un errore. Forse la Sim (la carta, non la macchina) è impazzita, oppure mi è arrivata questa foto destinata a un dozzinale negozio di vintage.
La guardo bene: sì, il coperchio c’è, in plastica. La macchina c’è, ed è una Lettera 12. Qualcosa non mi torna. Le scrivo: “Ma non era uguale a quelle esposte alla Mostra?” “E lei, innocente come il sole: “Sì, non vedi? C’è la tastiera, c’è il nastro, c’è il coperchio. Allora, quanto vale?”.
Non so come reagire. No, se mi sparo sporco casa e la moglie non me lo perdonerebbe e neppure piangerebbe al funerale, facendomi fare una pessima figura davanti a tutto il paese. Non ho una corda e la mia casa ha soli due piani quindi inutile buttarsi dal terrazzo. Opto per non farla finita e addirittura la ringrazio pur spiegandole che il valore collezionistico è pari a zero. Lei saluta e ringrazia e se ne esce per sempre dalla mia vita collezionistica.
Rivolgo quindi un appello a coloro che visiteranno, in futuro, i mercatini dei collezionisti: non dite mai “Ne ho una uguale”. Sarebbe come supporre che vostra moglie di 125 kg è come Nicole Kidman per il semplice fatto che ha due occhi e un naso…
Firmato
Il Remington della Romagna