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Macchina per scrivere di contrabbando della seconda guerra mondiale WW2 typewriter
All'inizio della seconda guerra mondiale, il governo americano decise che le macchine per scrivere sarebbero state elementi importanti nello sforzo bellico. Vennero quindi acquistate e addirittura confiscate tutte le rimanenze stoccate in fabbriche e negozi al dettaglio. Nel 1942, si cercò di raccogliere tutte le macchine per scrivere di proprietà privata ma l’operazione terminò quasi subito viste le notevoli difficoltà nella gestione e nel reperimento. La maggior parte dei materiali utilizzati nella produzione di macchine per scrivere a quel tempo servivano per la costruzione di armi o manufatti bellici facendo così divenire illegale la fabbricazione di macchine per scrivere. Le fabbriche esistenti vennero convertite per la fabbricazione di elementi bellici. Ad esempio, la Underwood Typewriter Company fu riorganizzata per la costruzione di fucili del Carbine M-1.
La difficoltà a reperire una macchina per scrivere era quindi evidente ma, questo non vuol dire che un civile durante la guerra non potesse più utilizzarne una. Seppur con difficoltà e tramite una procedura complessa era possibile affittare una macchina,previo la compilazione di un modulo governativo dove veniva spiegata la motivazione di tale affitto ed il tempo per il quale si necessitasse della macchina.
Le macchine per scrivere erano considerate elementi indispensabili per i militari per assicurare loro una comunicazione rapida, senza interruzione e facilmente leggibile anche nelle condizioni più critiche. Si narra che addirittura durante lo sbarco in Normandia, sulle navi rifornimento affondate durante l’invasione, furono trovate 20.000 macchine per scrivere.
Come succede ancora oggi, nel momento in cui un prodotto è illegale, si assiste alla nascita di un un mercato nero parallelo che si sviluppa rapidamente. Anche ne caso delle macchine per scrivere si assistette ad un mercato di contrabbando. Nacquero piccole officine nei sotterranei dove vennero ricondizionate vecchie macchine e si costruirono nuove macchine con pezzi di recupero o di nuova creazione a basso costo.
Le macchine di contrabbando non poterono evidentemente fregiarsi di alcun logo o nome e le uniche marcature furono un numero seriale di matricola che però non coincise successivamente con nessun produttore o archivio.
A quel tempo certamente le forze dell’ordine e l’FBI furono già troppo occupate nelle priorità relative alla guerra rispetto a rintracciare i produttori di contrabbando.
Le macchine di contrabbando vennero costruite e progettate con assoluta semplicità tenute insieme con sole viti, prive di saldatura o piegatura del metallo, magari con componenti costruiti anche oltrefrontiera, come ad esempio il Messico, e poi assemblati in un garage o comunque luoghi nascosti.
Come si può immaginare le macchine di contrabbando non vennero usate molto e quelle poche che si riescono ancora a reperire sono per la maggior parte ancora funzionanti e molte volte in buone condizioni perché finita la guerra vennero abbandonate data la ripresa della produzione in serie di macchine per scrivere più moderne e performanti. Inoltre nuove frontiere furono aperte grazie all’avvento delle macchine per scrivere elettriche che resero obsolete le comuni meccaniche.
Le foto che questa particolare macchina per scrivere ( probabilmente un modello nazionale 1916-1918 ) dovrebbe essere di una macchina di contrabbando del mercato nero della guerra mondiale in quanto non ha marcature diverse da " Patapld Per " e un numero ( probabilmente il numero di serie ) 13737 che non è identificato in nessun database.
un ringraziamento a Thor Konwin per l'aiuto e le foto inviatemi
Firmato
Domenico Scarzello